GAETANO VALERI
COMPLETE ORGAN MUSIC
Paolo Bottini
3 c.d. «Brilliant Classics»

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(cliccare l'immagine per un ascolto in anteprima)

 

[in calce un elenco dettagliato delle composizioni e degli organi utilizzati per la registrazione]

 

Un profilo biografico inedito di Valeri, a cura di Paolo Bottini, si può leggere nella pagina internet www.gaetanovaleri.it

 

 

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Gaetano Valerj: un compositore «classico», ma non troppo!

di Paolo Bottini

 

L'apparizione della prima registrazione discografica integrale dell'opera organistica edita1 di Gaetano Valerj contribuisce alla ulteriore valorizzazione di un interessante musicista italiano che negli ultimi trent'anni ha ricevuto una crescente attenzione grazie agli studi musicologici affrontati da Sven Hansell, Peter V. Picerno, Antonio Lovato, Pierluigi Petrobelli, Luisella Molina (v. in calce i riferimenti bibliografici).

Per un approccio a quello che fu l'ambiente musicale italiano nel quale si trovò ad operare il Valeri,2 sarebbe opportuno partire dallo studio di Fausto Torrefranca su Le origini del romanticismo italiano. I primitivi della sonata moderna (Torino, 1930), qui basti ricordare che il compositore padovano rientra in quella che è stata definita «scuola tastieristica di matrice veneta»3 inaugurata da Benedetto Marcello (coetaneo di Bach) e in seguito rappresentata in pieno Settecento da compositori quali Giovanni Benedetto Platti, Giovanni Battista Pescetti, Baldassarre Galuppi, Domenico Alberti, Giuseppe Antonio Paganelli nonché, giungendo verso l'epoca di Valerj, da Giambattista Grazioli e da quel Ferdinando Gasparo Turrini (originario di Salò sul Lago di Garda) che fu organista della basilica di Santa Giustina in Padova, col quale il nostroValerj, nato a Padova il 21 settembre 1760, condusse gli studi prima di diventare, dopo un paio di esperienze in qualità di organista liturgico presso le cittadine chiese del Carmine e di Sant'Agostino, organista della cattedrale della sua città il 1 dicembre 1785, assumendone poi l'incarico di maestro di cappella il 9 agosto 1805 e rimanendovi fino alla morte (13 aprile 1822).

Nell'arco di questi tre decenni abbondanti, oltre a condurre una non indifferente attività didattica, ebbe modo di produrre una ingente quantità di musica per orchestra, per organo, clavicembalo e pianoforte, oltre naturalmente a musica per il servizio liturgico per coro con accompagnamento di organo e di strumenti, dimostrando ottime doti inventive e un buon gusto certamente coltivati alla scuola del fecondo Francesco Antonio Vallotti (organista della celebre basilica di Sant'Antonio in Padova), ma anche aperte agli influssi della scuola di Vienna (Haydn e Mozart, quest'ultimo – si noti – di poco più anziano del Valerj) i cui venti raggiungevano vieppiù l'area veneta.4

Il corpus di sonate per organo pervenuteci consiste in raccolte manoscritte in più copie sparse in diverse biblioteche dell'Italia nord-orientale, il che dimostra la diffusione di tali composizioni nella, pur ristretta, cerchia veneta di colleghi ed allievi.

L'unica raccolta a stampa (ancora fino a una ventina d'anni or sono la sola conosciuta tra gli organisti italiani in genere, grazie alle moderne edizioni curate negli anni Ottanta del secolo scorso prima da Giuseppe Radole per la Carrara e poi da Claudia Termini per la Suvini-Zerboni) è proprio quella intitolata xii Suonate per l'organo datata 1785 e dichiarata «opera prima». Si suppone, dunque, che il venticinquenne compositore, appena insediato come organista titolare della Cattedrale di Padova, avesse già a disposizione una sorta di elegante biglietto da visita da egli stesso inciso su lastra e stampato in proprio,5 probabilmente non per scopi commerciali ma come omaggio da elargire ad amici, conoscenti, allievi e anche persone in vista, come quella tale Andrianna Bonfadini Cavalli cui l'autore, rivolgendosi con l'appellativo di «Sua Eccellenza», dedica, sullo scorcio di quello stesso 1785,6 una ristampa della citata raccolta. Non sappiamo quante copie il dilettante incisore tirava ogni volta, sta di fatto che gli esemplari distribuiti nell'arco di un ventennio furono quanto meno di numero non indifferente, dato che la «edizione quarta» (pervenutaci nel maggior numero di testimoni), in cui l'autore viene indicato come «maestro di cappella nella insigne cattedrale di Padova», è certamente posteriore al mese di agosto dell'anno 1805, quando il Valerj venne promosso a ricoprire il prestigioso incarico presso il duomo di Santa Maria Assunta.

Venendo nello specifico delle composizioni, è opportuno segnalare innanzitutto che – caso eccezionale nella produzione di musica organistica in Italia nel secolo xviii – le sonate di Gaetano Valerj sono quasi sempre corredate di puntuali indicazioni di registri d'organo (e dunque sono inequivocabilmente musica per organo e non, eventualmente, per clavicembalo), indicazioni che si riferiscono chiaramente all'utilizzo di strumenti di scuola veneta come quelli costruiti dall'illustre artefice Gaetano Callido (il quale nel 1791, ad esempio, collocava proprio nella Cattedrale di Padova due nuovi strumenti, il più grande dei quali era «doppio», ovvero a due sezioni indipendenti comandate da due tastiere, proprio come quello di Candide che si può ascoltare in questa registrazione): che si tratti indubitabilmente di composizioni pensate per organi di area veneta, lo si deduce in particolare dalla presenza del registro di Tromboncini,7 del tutto peculiare a questa scuola organaria.

Tuttavia in questa produzione discografica ho optato per l'utilizzo non pedissequo di questi suggerimenti “coloristici”, effettuando a volte scelte diverse, in ragione di un certo equilibrio nel piano complessivo dell'opera (gli studiosi e gli organisti, quindi, riconosceranno qualche discordanza tra dette indicazioni, riportate nelle moderne edizioni, e quanto ascolteranno qui).

Dato, comunque, che nemmeno tra queste righe, per precisa scelta, ha trovato posto la trascrizione dei registri voluti dall'autore per ciascun pezzo, quanto meno desidero elencare qui alcune combinazioni di registri richieste nella partiture valerjane, comunque di largo uso all'epoca, che anche l'attento e consapevole ascoltatore potrà di volta in volta riconoscere: Tutti li registri eccettuata la Voce Umana; Ripieno semplice; Principali8 e flauti; Principali e tromboncini; Flauto in ottava solo; Principali e flauto in 12a (combinazione caratteristica e frequentemente richiesta);9 Principali e voce umana;10 Principali, flauti, cornetto e tromboncini; Principali, flauto in 12a e cornetto etc.

In alcune sonate il Valerj chiede espressamente l'utilizzo di due distinti piani sonori, indicando p[iano] e f[orte] oppure soli e tutti: in questi casi di preferenza ho utilizzato il Callido «doppio» di Candide (le cui sonorità possono darci un idea di quello che doveva essere lo strumento suonato nel duomo di Padova dal Valerj a partire dal 1791), grazie al quale mi pare siano ben riusciti brevi passi in eco, frasi e sezioni alterne,11 nonché le melodie in primo piano suonate con la mano destra sull'organo grande e accompagnate sul piccolo con la sinistra.12

Ma anche gli organi ad una sola tastiera si sono qui prestati a far sentire repentini passaggi dal piano al forte e viceversa: basti ascoltare cosa siamo riusciti a cavare dal piccolo13 squisito organo Nacchini di S. Rocco a Venezia e da quel capolavoro di sonorità raffinatissime che è l'organo di Pieve di Zoldo (probabilmente l'ultimo lavoro di Gaetano Callido).14

Nelle sonate di Valerj, poi, le parti di pedale, come ci si può aspettare, sono rare e poco sviluppate (dato che la pedaliera dell'organo italiano è stata del tipo “a leggìo”, nonché con la cosiddetta “ottava corta”, fino al tardo Ottocento), limitandosi a poche note d'accompagnamento, più spesso note tenute lunghe, per azzardarsi eccezionalmente in passi virtuosistici di crome a piedi alternati;15 gli unici due pezzi con parte di pedale volutamente indipendente e sviluppata sono il Capriccio16 e la Fuga che, rispettivamente, aprono e chiudono la raccolta a stampa dell'«opera prima» e che si possono sentire qui con l'organo Nacchini nella sensazionale acustica della basilica di S. Giorgio Maggiore in Venezia.

In questa registrazione trovano anche posto alcuni Versetti estratti dalla raccolta Versetti per organo del Signor Gaetano Valerj oggi custoditi nel Fondo “Giuseppe Radole” presso la Biblioteca del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” di Trieste: si tratta di brevissimi pezzi tipicamente organistici destinati alla pratica liturgica dell'alternatim. Per registrare questi versetti ho scelto lo squisito organo costruito nel 1760 per la chiesa di Vallio Terme (in provincia di Brescia), nel 2002 attribuito dal restauratore Ilic Colzani all'organaro gardesano Angelo Bonatti (1707-1770), strumento che mi piace immaginare fosse conosciuto dall'autore delle copie manoscritte delle musiche di Valerj conservate nel Conservatorio di Brescia, compilate tra il 1817 e il 1830 a Puegnago del Garda (oggi a mezz'ora d'auto da Vallio) nella cui chiesa parrocchiale vi era probabilmente pure un organo di scuola bonattiana, dato che l'attuale (Bossi, 1845) contiene materiale fonico di chiara fattura Bonatti.17

Ecco dunque un compositore italiano del periodo «classico» benché egli stesso classico, secondo i dettami della lezione viennese, è stato – diciamo così – non troppo, come riconosce Luisella Molina affermando che Gaetano Valerj «pur conoscendo e sperimentando moduli compositivi propri del classicismo musicale,18 quali la forma tripartita, il bitematismo,19 il rondò a conclusione di un ciclo di movimenti, l'equilibrata articolazione dei temi di otto battute, per giungere addirittura ad un vero e proprio primo tempo di sonata (con esposizione bitematica, sviluppo e ripresa),20 è ancora attardato su stilemi espressivi di matrice “galante”: ne deriva una spiccata predilezione per la cantabilità delle linee melodiche nonché per l'uso di una ricca ornamentazione; un idioma strumentale indubbiamente attraente, non esente da una certa raffinatezza, ma racchiuso in un involucro oramai obsoleto».

 

NOTE AL TESTO

1 La gran parte delle musiche per organo di Gaetano Valerj sono oggi reperibili presso gli editori Carrara, Suvini-Zerboni, Zanibon e, soprattutto, Armelin (a cura di Maurizio Machella); nel 2006 sono stati pubblicati (CLEUP, Padova) anche i due concerti per organo e orchestra a cura di Antonio Lovato; rimangono inedite alcune composizioni sparse tra Brescia, Omiš (Croazia), Padova, Treviso, Venezia.

2 S'incontra nei testimoni a volte Valerj altre Valeri.

3 R. Zanetti, La musica italiana del Settecento, 3 voll., Bramante, Busto Arsizio 1978, II, pp. 1093-1153.

4 Nelle collezioni italiane si trovano numerose copie manoscritte tardo-settecentesche, di origine locale, della musica di Haydn; per contro Valerj viene citato nel novembre 1799 da Girolamo Orti, corrispondente da Verona per l'«Allgemeine Musikalische Zeitung» e pure definito da Ernst L. Gerber, nel 1812, «Komponist und braver Cembalist» nel suo Neues historisch-biographisches Lexikon (cfr. l'articolo di Petrobelli).

5 Pierluigi Petrobelli ipotizza che le lastre per la stampa siano state approntate dal Valerj stesso quale incisore dilettante, dato che il Pietrucci riferisce che il compositore amava «incidere in piombo e poscia stampar alcuni suoi concerti a piano ed orchestra»

6 Lo si desume nell'intestazione dalla dicitura «organista dell'insigne cattedrale di Padova» (la nomina decorreva dal 1 dicembre di quell'anno).

7 Cd 1, track 3 e 11 (Venezia S. Giorgio); cd 2, track 33 (Vallio); cd 3, track 9 e 13 (Candide); cd 3, track 19, 2'15” (Pieve di Zoldo).

8 Nelle sue indicazioni Valerj scrive quasi sempre Principali piuttosto che Principale, probabilmente dato che l'organo «doppio» di Callido per il duomo di Padova era eccezionalmente dotato di due registri di Principale, il secondo dei quali in genere era intonato di voce più delicata del primo.

9 Cd 1, track 2 (Venezia S. Rocco) e 5 (Venezia S. Giorgio); cd 2, track 30 (Vallio); cd 3, track 1 (Candide, su entrambi in piani sonori); cd 3, track 8 (Pieve di Zoldo, alternatim col Principale solo).

10 Cd 1, track 6 (Venezia S. Rocco); cd 1, track 10 (Venezia S. Giorgio); cd 1, track 16 e 19 (Vallio); cd 3, track 6 (Candide); cd 3, track 17 (Pieve di Zoldo).

11 Come le due Voci Umane in cd 2 track 38 e in cd 3 track 6.

12 Come si può distinguere nel cd 3: track 13, 2'50”-3'04”; track 14 nel passaggio 4'20”-4'39” e interamente in track 18.

13 45 tasti con ottava corta, solo undici registri (senza tromboncini né flauto in ottava).

14 Desidero far presente che qualsiasi rumore si senta in questa registrazione è dovuto proprio ai tiranti dei registri (particolarmente rumorosa è la manovella che serve per inserire in un sol colpo tutti i registri del ripieno) manovrati in corrispondenza dei punti in cui si rendeva di volta in volta opportuno un cambio di sonorità, in particolare sugli organi a tastiera unica. Invece il rumore di fondo che talvolta traspare nella presa a Vallio è dovuto al motore dell'organo.

15 Come in cd 3, track 4, 2'41” o cd 3, track 15, 3'18”.

16 Il pezzo è, come tutti gli altri, scritto comunque su due pentagrammi, ma è riportata sulla stampa l'indicazione Pedale. Risultano tuttavia di faticosa esecuzione su una pedaliera a leggìo alcuni passi di semicrome (mentre le due mani sarebbero in teoria impegnate entrambe a tastare accordi di tre suoni ciascuna): ho quindi deciso di affidare alla mano sinistra il disegno che Valerj riserverebbe al pedale in tre passaggi, facendolo risaltare col registro di Tromboncini Bassi.

17 Cfr. <www.organibresciani.org>.

18 Ci sono pervenute copie autografe di Valerj, o a lui appartenute, con trascrizioni e riduzioni da Haydn, Mozart, Paisiello, Cimarosa e Nicolò Antonio Zingarelli (cfr. A. Lovato, Catalogo del Fondo Musicale della Biblioteca Capitolare di Padova, Fondazione Levi, Venezia 1998, p. XIX).

19 Ad es. nella quarta e nella nona sonata dell'«opera prima».

20 Nella sonata in re maggiore che apre le Sei Sonate della Biblioteca Capitolare di Padova (cd 3, track 14).

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Riferimenti bibliografici

S. Hansell, voce «Valeri, Gaetano» in The New Grove Dictionary of Music and Musicians, vol. xix, pp. 499-500

P.V. Picerno, Ignazio Cirri, Gaetano Valeri, and the Seventeenth- and Eighteenth- Century Italian Organ Sonata, MA diss., University of Kansas, 1983

A. Lovato, La cappella musicale della cattedrale di Padova nel secolo xviii, «Note d’archivio per la storia musicale», n.s., II, 1984, pp. 153-156, 186-194

A. Lovato, I concerti per organo e orchestra di Gaetano Valeri, «Rassegna veneta di studi musicali», XIII-XIV, 1997/98, pp. 143-157

A. Lovato, Catalogo del fondo musicale della Biblioteca capitolare di Padova, Fondazione Levi, Venezia 1998, pp. 687-787

L. Molina, L’opera organistica di Gaetano Valeri, «Rassegna veneta di studi musicali», XIII-XIV, 1997/98, pp. 97-141

P. Petrobelli, Le sonate per organo di Gaetano Valeri, in «Scritti in memoria di Claudio Sartori», a cura di Mariangela Donà e Francois Lesure, Libreria Musicale Italiana, Lucca 1997, Strumenti della ricerca musicale, collana della Società Italiana di Musicologia, 3. pp.111-125

N. Pietrucci, Biografia degli artisti padovani, Padova, Bianchi 1858 (rist. Forni, Bologna 1970).

 

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Gaetano Valerj (1760-1822)

COMPLETE ORGAN MUSIC

Paolo Bottini, organ

2 c.d. Brilliant Classics

CD n.1

XII. Suonate per l'organo […] opera prima [1785]

01 Sonata I – Capriccio (Largo-Andante-Adagio) [+]

02 Sonata II – Allegretto Brillante [°]

03 Sonata III – Rondò Grazioso [+]

04 Sonata IV – Allegro moderato [+]

05 Sonata V – Allegretto grazioso [+]

06 Sonata VI – Siciliana Addagio [°]

07 Sonata VII – Rondò gracioso [+]

08 Sonata VIII [+]

09 Sonata IX – Allegro Moderato [°]

10 Sonata X – Cantabile [+]

11 Sonata XI – Moderato [+]

12 Sonata XII – Fuga [+]

Sonate e Versetti

dal Fondo “Giuseppe Radole” presso la Biblioteca del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” di Trieste

13 Sonata I in Mi bem. maggiore [+]

14 Sonata II in Do maggiore [°]

15 Sonata III in do minore [+]

16 Sonata IV in Do maggiore [-]

17 Sonata V in Fa maggiore [-]

18 Versetto I “Adagio” [#]

19 Versetto II “Largo” [-]

CD n.2

Quindici Sonate Per Clavicembalo e Organo Del Sig: r Gaetano Valerj

dal Fondo “Francesco Pasini” presso Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica “Luca Marenzio” di Brescia

01 Sonata I in re maggiore – Allegro [°]

02 Sonata II in do maggiore – Allegro con spirito [°]

03 Sonata III in re maggiore – Andantino [°]

04 Sonata IV in re maggiore – Marchia [+]

05 Sonata V in re maggiore – Cantabile [°]

06 Sonata VI in re maggiore – Andantino [°]

07 Sonata VII in fa maggiore – Adagio [°]

08 Sonata VIII in do maggiore – Allegro [°]

09 Sonata IX in re maggiore – Marchia [+]

10 Sonata X in do maggiore – Allegro [+]

11 Sonata XI in sol maggiore – Adagio [°]

12 Sonata XII in do maggiore – Allegro [°]

13 Sonata XIII in re maggiore – Allegro aperto [+]

14 Sonata XIV in re maggiore – Andante sostenuto [°]

15 Sonata XV in re maggiore – Allegro [+]

Sei Suonate Per Organo Del Sig. r Gaetano Valeri di Padova

dal Fondo “Francesco Pasini” presso la Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica “Luca Marenzio” di Brescia

16 Sonata I in si bemolle maggiore – Allegro [*]

17 Sonata II in do maggiore – Larghetto cantabile [#]

18 Sonata III in fa maggiore – Rondò Moderato [*]

19 Sonata IV in la maggiore – Grave Sostenuto [#]

20 Sonata V in do maggiore – Allegro moderato [#]

21 Sonata VI in re maggiore – Allegro [*]

22 Adagio in fa maggiore [inedito, per cortese concessione della Biblioteca del Conservatorio di Brescia] [-]

XVI Versetti

estratti dalla raccolta Versetti per organo del Signor Gaetano Valerj nel Fondo “Giuseppe Radole” presso la Biblioteca del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” di Trieste

23 Ripieno semplice – Adagio in do minore [-]

24 Tutti li registri in la minore [-]

25 Ripieno semplice – Adagio in re maggiore [-]

26 Ripieno semplice in la maggiore [-]

27 Organo aperto in sol minore [-]

28 Allegro in la minore [-]

29 Ripieno semplice in mi minore [-]

30 Principali e Flauti in XII in sol minore [-]

31 Ripieno semplice in sol minore [-]

32 Principali e Flauti in re minore [-]

33 Principale e Tromboncini – Adagio in sol minore [-]

34 Flauto solo Calmo in fa maggiore [-]

35 Principali, Flauti e Cornetto in re minore [-]

36 Flauto solo – Allegretto in mi minore [-]

37 [ Tromboncini soli ] – Adagio in mi minore [-]

38 Voce umana – Larghetto in re minore [*]

CD n.3

XIII composizioni

dalla Biblioteca Capitolare della Cattedrale di Padova e dalla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia

Sonate per Organo e clavicembalo del Sig. r Gaetano Valeri [Padova]:

01 Allegro brillante in do maggiore [*]

02 Brillante [sic] in do maggiore [*]

03 Moderato in do maggiore [*]

04 Allegro in do maggiore [*]

05 Allegretto in la maggiore [*]

06 Pastorale, Adagio [*]

Dalle IX Sonate per Organo del Sig. M. o Valerj [Venezia] :

07 Adagio in re maggiore [#]

08 Allegretto in sol maggiore [#]

09 Allegretto in sol maggiore [alter] [*]

10 Andante sostenuto in la maggiore [#]

11 Marcia per l'Organo di G. Valerj Allegro [Padova] [*]

12 Sinfonia del Sig. Gaetano Valerj ridotta per Organo – Largo; Allegro [Venezia] [*]

13 Grande Sinfonia per Organo coll'Adagio Pastorale del Sigr: M o : G: no Valeri [Padova] – Adagio; Allegro con brio [*]

Sei Sonate per Organo Del Sig. r Gaetano Valeri

dalla Biblioteca Capitolare della Cattedrale di Padova

14 Sonata I in re maggiore – Allegro [*]

15 Sonata II in do maggiore – Largo; Rondò , Allegretto [*]

16 Sonata III in fa maggiore – Allegro con spirito [*]

17 Sonata IV in la maggiore – Largo [#]

18 Sonata V in si bemolle maggiore – Spiritoso [*]

19 Sonata VI in la maggiore – Larghetto, Tema con Variazioni [#]

20 Arpeggio (per cembalo) [/] [dal Fondo Giustinian presso la Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica “Benedetto Marcello” di Venezia”]

Paolo Bottini, organ and cembalo

[+] The Pietro Nacchini (1750) organ of San Giorgio Maggiore basilica, Venice

[°] The Pietro Nacchini (1743) organ of San Rocco church, Venice

[*] The Gaetano Callido (1797) organ of Santa Maria Assunta parish church, Candide di Cadore (BL)

[#] The Gaetano Callido (1812) organ of San Floriano parish church, Pieve di Zoldo (BL)

[-] The [Angelo Bonatti] (1760) organ of Santi Pietro e Paolo parish church, Vallio Terme (BS)

[/] The Andre Di Maio (1986) harpsichord of Roberto Chiozza, San Daniele Po (CR)